Aspetti organizzativi di un centro di ecografia ostetrica.

 

Esperienza della Divisione di Ginecologia e Ostetricia dell' Ospedale di

Bolzano.

 

Fabrizio Taddei, Wolfgang Moroder*

 

Clinica Ginecologica e Ostetrica dell' Università degli Studi di Brescia

 

1° Divisione (Dir. Prof. U.A. Bianchi) - Spedali Civili di Brescia

 

* Divisione di Ostetricia e Ginecologia (Prim. Dr. S. Messini)

 

Ospedale Regionale di Bolzano

 

La medicina fetale è una nuova branca dell' ostetricia che non si occupa più

esclusivamente della gestante, ma che considera anche il feto come paziente.

In caso di malattia fetale la diagnosi e la terapia prenatali possono essere

determinanti sull' efficacia di quelle pediatriche neonatali. Così nasce il

concetto di 'perinatologia' nella quale operano in collaborazione ostetrici

e pediatri neonatologi.

 

In questi ultimi 10 anni si è formata presso l' Ospedale Generale di Bolzano

una Unità di Perinatologia, grazie allo sviluppo di un Unità di Terapia intensiva Prenatale

della Divisione di Ginecologia e Ostetricia e di

un' Unità di Terapia Intensiva Neonatale della Divisione di Pediatria, che è

divenuto un punto di riferimento per tutta la Provincia di Bolzano.

 

La Unità di Terapia intensiva Prenatale si avvale della irrinunciabile

collaborazione di molti consulenti , come genetisti, ematologi,

laboratoristi, cardiologi, psichiatri, psicologi, anatomopatologi. Essi

partecipano periodicamente a riunioni dove, con gli ostetrici e i

neonatologi, vengono discussi tutti casi di maggiore rilevanza. In questo

modo si è formato nel tempo un gruppo di lavoro interdisciplinare di

perinatologia. La discussione collegiale dei referti ecografici di rare e

complesse patologie fetali assume un elevato livello di interesse

scientifico e didattico. Allo stesso tempo, risulta determinante per un'

ottimale assistenza diagnostica, terapeutica e di counseling alla gestante e per il

controllo di qualità dell' attività diagnostica e terapeutica.

 

Un servizio di ecografia osterica altamente qualificato dovrebbe essere concepito come parte

integrante della medicina fetale e essere operante dove esiste un centro di

perinatologia.

 

La gestione organizzativa globale di un 'centro di ecografia ostetrica'

dovrebbe essere affidata a ostetrici che, per preparazione e esperienza,

sanno gestire qualsiasi problematica materno-fetale. Scompare così la figura

dell' ecografista "uomo-macchina" e si delinea quella del medico fetale e

perinatologo.

 

Nell' organizzazione di un servizio di ecografia, la distribuzione delle

risorse deve essere molto attenta, per poter ottenere i massimi obiettivi

prefissati. Generalizzando, si può affermare che gli investimenti di lavoro

e di denaro, dovrebbero rivolgersi agli screening, per selezionare quelle

gravidanze a rischio su cui puntare il massimo dell' assistenza. Risulta

intuitivo però che, se si riversano gran parte delle risorse nell' ecografia

di screening, si rischia di non poter gestire al meglio le gravidanze

patologiche o ad alto rischio. Nella realtà di Bolzano, ad esempio, il

lavoro viene organizzato per vari livelli che tengono conto delle richieste

e aspettative delle donne nei vari periodi della loro gestazione, a

cominciare dall' 'Ambulatorio per le problematiche della gravidanza

iniziale'. E' un servizio di consulenza per le pazienti che presentano un

rischio aumentato, o per cause preesistenti alla gravidanza (stati di

malattia materna, come diabete, malattie autoimmuni, ipertensione, le

cardiopatie, nefropatie, psicopatie ecc., o per età materna avanzata o

malattie ereditarie), o per problematiche insorte precocemente con la

gestazione (infezioni materno-fetali o la assunzione di farmaci o

esposizione a radiazioni). In questo ambito le gestanti vengono indirizzate

anche all' ecografia, che deve essere adeguata alle varie esigenze. La

datazione corretta della gravidanza nel primo trimestre è fondamentale per

quelle pazienti che si sottoporranno allo screening invasivo delle

cromosomopatie (CVS o amniocentesi) o a quello biochimico (Tri-test);

elementi anamnestici o di patologia gestazionale indirizzano le gravide

direttamente ad indagini ecografiche 'di secondo livello' (ecografia su

indicazione).

 

 

 

L' ecografia di screening (o di primo livello).

 

Deve necessariamente rispondere alle classiche caratteristiche di uno

screening: deve tenere presente della prevalenza malattia, deve essere di

facile esecuzione, riproducibile, e di basso costo, estendibile a tutta la

popolazione. Ovviamente ogni ostetrico ginecologo, anche

libero-professionista, se ha una formazione adeguata, esegue ecografie di

screening in gravidanza, ma non dovrebbe definire questa sua attività come

'Centro di ecografia'.

 

Per ragioni legislative, in provincia di Bolzano (non possibile attività

libero-professionale per i medici ospedalieri), l' ecografia per lo

screening delle malformazioni e dell' iposviluppo fetale, viene attualmente

garantito, nelle strutture pubbliche, a tutte le gestanti iscritte al SSN.

Nella Divisione di Ginecologia e Ostetricia di Bolzano, tutti i ginecologici

del reparto (dieci) eseguono 3500-4000 ecografie ostetriche di screening

all' anno a circa 2000 gestanti. Tali operatori hanno un grado medio di

formazione in ecografia, non dedicandosi prevalentemente alla diagnostica

per immagini. Ogni gestante si sottopone da 1 a 4 ecografie/gravidanza

(media 2), così suddivise nella gestazione: primo trimestre, 19-22

settimana, 28-30 settimana e 34-36 settimana. Vengono eseguite 13 ecografia

al giorno, così suddivise per epoca gestazionale: I trim= 4, II trim= 5, III

trim= 4. Ogni esame richiede mediamente15 min.

 

Le prenotazioni avvengono telefonicamente (o personalmente) e vengono

organizzate da ostetriche. Il tempo medio di attesa è di circa due-tre

settimane.

 

Proprio per permettere a tutti i ginecologi di svolgere la loro attività di

interesse specifico (chirurgico, oncologico, endocrinologico, ecc.), le

ecografie di screening vengono eseguite al pomeriggio, quando è in gran

parte già svolta l' attività di Reparto. I protocolli seguiti nell' indagine

biometrica e strutturale sono quelli pubblicati dalla SIEOG, per le varie

epoche gestazionali.

 

Un' ostetrica assiste l' operatore immettendo in un terminale in rete i dati

di refertazione. Essendo la Divisione totalmente informatizzata (Argos -

Dedalus), la refertazione viene archiviata elettronicamente, e viene

stampata etichetta adesiva da insere nel libretto della gestante e lettera

per il ginecologo inviante.

Quando, da un' indagine di screening, emerge un quadro chiaramente

malformativo o anche solo sospetto, previa informazione al ginecologo

curante, la gestante viene prenotata per il Centro di ecografa di secondo

livello.

Se emerge da ecografia di screening un iposviluppo del feto (biometria

inferiore al 10° percentile), la paziente viene inviata al 'Servizio di

emodinamica fetale ed ecocardiografia fetale', dove, verificata la diagnosi

di IUGR, sarà seguita fino al parto con CTG computerizzato, velocimetria

Doppler, profilo biofisico, biometrie seriate ecc.

Anche questo tipo di prenotazione avviene mediante terminale di rete. Un

servizio telefonico, gestito da un' ostetrica, garantisce l' accesso anche

alle gestanti che hanno eseguito ecografia di screening presso ginecologi

esterni. E' però necessario che la richiesta sia fatta e motivata

direttamente dal medico curante. Non vengono attualmente accettate ad

ecografia di secondo livello gestanti con sola indicazione psicologica.

 

L' ecografia su indicazione (o di secondo livello).

 

Mentre lo screening delle malformazioni e dell' iposviluppo fetale viene

esteso a tutte le gestanti (ecografia di 'I livello') ed è eseguito anche da

ginecologi che non necessariamente possiedono una specifica preparazione in

diagnostica prenatale, l' ecografia di 'II livello' è riservata a quelle

gestanti che presentano una specifica indicazione (non solo psicologica)

all' esame e viene eseguita da ostetrici che conoscono le problematiche

della medicina fetale.

 

Nel Centro di Diagnosi Prenatale e Medicina Fetale di Bolzano ne vengono

eseguite circa 600 all' anno da due operatori, che per formazione,

esperienza e interessi scientifici, gestiscono le gravidanze ad alto richio.

Viene utilizzato un apparecchio a alta definizione d' immagine dotato di

Doppler spettrale e codificato a colori e di Power (Acuson XP10 con ART).

 

L' inquadramento diagnostico preciso di una anomalia strutturale degli

organi e degli apparati del feto è possibile, utilizzando sonde

transvaginali, a partire già dalla 12 settimana, anche se la maggior parte

degli esami viene eseguita tra la 20a e la 22a settimana di gestazione per

via transaddominale. Accedono a questo servizio gestanti inviate dai

ginecologi di tutta la provincia, i quali o hanno riscontrato qualche

anomalia fetale, o ne hanno avuto il sospetto, o perché hanno definito un

rischio malformativo fetale derivante da patologia materna (ad esempio il

diabete, infezioni in gravidanza) o da assunzione di particolari farmaci o

tossici (ad es. antiepilettici, alcool) o in base ad anamnesi positiva per

malformazioni congenite. Molte di queste pazienti, che eseguono l' ecografia

di secondo livello al 4°-5° mese, sono già note agli operatori in quanto già

conosciute alle prime settimane di gestazione all' ambulatorio per le

problematiche della gravidanza iniziale.

 

La refertazione fa uso di un protocollo che costa di cinque parti: indagine

degli annessi, biometria fetale classica e allargata, morfologia degli

organi e apparati, velocimetria utero-placentare e fetale arteriosa, venosa

e intracardiaca e profilo biofisico (Argos -Dedalus). Essendo le

malfomazioni fetali talora associate a cromosomopatia, si rende spesso

necessario il prelievo del sangue fetale per il cariotipo. Inoltre, l'

individuazione di alcuni segni ecografici di cromosomopatia (come cisti dei

plessi corioidei, plica nucale aumentata, arteria omelicale unica,

labiopalatoschisi ecc.) rende indicato l' accertamento cromosomico anche per

quelle pazienti che non presenterebbero nessun rischio aumentato in base

alla età materna, a familiarità o altro. Il prelievo di sangue fetale, viene

eseguito dai due operatori, con la stumentazione di un' ostetrica. Nelle

settimane più avanzate, quando é possibile la sopravvivenza del feto, la

funicolocentesi (o la terapia infusiva fetale) viene eseguita in regime di

disponibilità della sala operatoria per taglio cesareo d' emergenza.

 

La comunicazione della diagnosi e la presentazione della prognosi fetale ai

genitori è parte integrante e fondamentale della diagnostica prenatale

ecografica. Viene sempre informato il ginecologo curante e contattati i

medici neonatologi. Di solito, di fronte a gravi malformazioni con severa

prognosi postnatale, prima della 24 settimana di gestazione, la paziente

chiede l' interruzione della gravidanza in base all' art. 6 della Legge 194

e viene quindi ricoverata.

 

Per altri casi meno gravi, la diagnosi in utero è molto importante, in

quando, anche se non è possibile terapia in epoca prenatale, permette di

programmare i tempi, il modo e la sede del parto e la immediata assistenza

medica o chirurgica postnatale. Questi casi vengono presentati a tutti i

medici del Reparto, che così informati, possono meglio gestire tali

gravidanze anche in situazione di emergenza ostetrica.

 

Le patologie fetali non malformative vengono seguite nel 'Servizio di

emodinamica fetale e ecocardiografia fetale'. Indagini seriate

Doppler-velocimetriche, biometriche, cardiotocografiche garantiscono una

sorveglianza stretta alle gravidanze con IUGR, cardiopatia, infezione o

anemia fetale, alle gravidanze plurime, o patologiche per ipertensione,

diabete o altra malattia materno-fetale. Per queste problematiche, un

adeguato monitoraggio delle condizioni fetali in gravidanza, permette di

scegliere, il tempo e il modo del parto, che, in caso di rilevante patologia

fetale o prematurità, deve avvenire dove é operante un Centro di Medicina

Perinatale.

 

Il monitoraggio cardiotografico computerizzato, abbinato alla velocimetria

Doppler, risulta specialmente vantaggioso nella gestione dei feti con

iposviluppo. Queste metodiche, permettendo di differenziare i feti IUGR con

ipossia da quelli che, pur presentando una crescita ridotta, non hanno una

compromissione degli scambi gassosi materno-fetali. In questo modo l'

ecografia diventa uno strumento fondamentale per il management di queste

gravidanze: sorveglianza intensiva e programmazione del parto per i feti

IUGR ipossiemici, attesa di insorgenza spontanea di travaglio per quelli che

risultano solo piccoli, ma non sofferenti).

 

Screening delle cromosomopatie mediante tecniche invasive ecoguidate (CVS e amniocentesi).

 

L' ecografia è uno strumento insostituibile per la diagnostica fetale

invasiva. Nel Centro di Diagnosi Prenatale di Bolzano, vengono eseguiti da

due operatori esperti, circa 400 prelievi all' anno (CVS e amniocentesi) a

gestanti che presentano un rischio aumentato di cromosomopatia derivante

dall' età (>35 anni) o da Triplo-test positivo, o da precedente figlio

affetto, o per presenza nella coppia di aberrazioni cromosomiche strutturali

bilanciate. Dal punto di vista organizzativo, fondamentale risulta il

colloquio prenatale, sia per l' informazione alla gestante ed per il

consenso, sia per prenotare i prelievi nelle epoche gestazionali adeguate.

 

Riteniamo che la computerizzazione in rete, renda un servizio di indubbia

efficacia per la prenotazione, per la refertazione (alla paziente e al

ginecologo inviante) del prelievo e dell' esito dell' esame.

 

Bibliografia

 

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Gruppo di Studio SIEOG sullo screening in campo ostetrico: " Documento

finale sullo screening in campo malformativo nel secondo trimestre di

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M. Campogrande, E. Colosi, V. Fineschi, M. Fontanarosa, A. Gardini, M.

Lituania, E. Maggi, W. Moroder, P. Pagliano, A. jr. Zacutti: " Gli standard

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F. Taddei, W. Moroder: "Aspetti organizzativi di un servizio di ecografia

ostetrica" Atti del 7° Corso di aggiornamento in Medicina Perinatale -

Bormio 1997 - 173-176.

 

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